mercoledì 21 maggio 2014

Domande aperte di Economia dei Gruppi Aziendali (post lezione - Parte III)

Prova a rispondere alle domande del docente, come fossi all'esame (scritto o orale), oppure poni tu domande ai tuoi colleghi e/o al docente.

297 commenti:

  1. I commenti finora pubblicati hanno intasato il post "Domande aperte di Economia dei Gruppi Aziendali (post lezione - Parte II)". Purtroppo, alcuni dei commenti che ho inserito questa mattina non sono stati pubblicati. Per tale motivo ho attivato questo ulteriore post.

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  2. Il Gruppo ha personalità giuridica?

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    1. In base alla nuova formulazione dell'articolo 2497 del Codice Civile introdotta dalla Riforma del diritto societario del 2003, il Gruppo NON ha personalità giuridica; come ricordavamo ieri a lezione, non ha un suo patrimonio (dal punto di vista giuridico il gruppo opera sul mercato con una pluralità di soggetti giuridici!)

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    2. Molto Bene, ma attenzione, non è l'art. 2497 a non dare personalità giuridica al gruppo

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  3. In che termini si pone il problema d'agenzia nel gruppo?

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    1. Si pone nel momento in cui la holding delega il potere decisionale alle società controllate

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    2. Un esempio può essere l'adozione di una strategia di diversificazione: tra gli effetti che conseguono, oltre alla diversificazione del rischio, c'è quello dell'aumento della complessità, la quale crea l'esigenza di delegare. In questo ambito possono verificarsi problematiche di agenzia: quindi la tendenza del management di massimizzare la propria utilità a scapito degli azionisti.

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    3. Il problema dell'agenzia si pone sempre quando c'è una delega. Per cui nei gruppi il rapporto di agenzia si crea tra la holding e le società controllate, nello specifico in caso di delega del potere decisionale a quest'ultime; in tal caso ci potrebbe essere qualche manager che invece di fare l'interesse del gruppo fa quello esclusivo della società o il suo proprio esclusivo interesse.

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    4. Il problema dell'agenzia si crea nel momento in cui la holding delega il potere decisionale alle subsidiaries in quanto in una queste ci può essere un manager che persegue i suoi interessi che possono andare in conflitto con quelli della holding;dal momento in cui un Gruppo si diversifica vengono a moltiplicarsi i problemi di agenzia ed una possibile risoluzione può essere l'acquisto di titoli da parte della holding (attività finanziarie)che rappresentano una forma di diversificazione del rischio del gruppo.

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  4. Perché si decide di non esternalizzare?

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    1. In presenza fondamentalmente di tre situazioni, che tendono ad insinuare dubbi nel gruppo: riguardano la perdita di controllo sulle attività esternalizzate, la condivisione di particolari dati sensibili (su cui possono attuarsi comportamenti opportunistici da parte dei concorrenti) e la perdita progressiva delle competenze interne.

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  5. Perchè si moltiplicano i problemi dell' agenzia quando si decide di effettuare un processo di diversificazione?

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    1. In quanto la diversificazione comporta un aumento della complessità organizzativa che genera la necessità di delegare e decentrare poteri; i beneficiari di tale processo potrebbero porre in essere comportamenti opportunistici in conflitto con quelli della proprietà.

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  6. quando si va ad acquisire un'economia,qual è il la strategia migliore per risolvere le problematiche di differenze culturali?

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    1. La strategia migliore nel momento in cui si va a ad acquisire una nuova economia, potrebbe essere data nell' aumentare le relazioni interpersonali al fine di capire la diversa cultura in maniera non troppo aggressiva, poichè un' incompatibilità culturale potrebbe essere uno dei maggiori limiti alla crescita.

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    2. Soprattutto creare socializzazione e integrazione tra i dipendenti provenienti da diverse organizzazioni per facilitare il raggiungimento dell'effetto sistema.

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    3. È quella di porre in essere corsi di formazione per facilitare l'integrazione culturale.

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    4. Credo che una soluzione possa essere quella di affidare la realizzazione di progetti a un gruppo di dipendenti provenienti da diverse organizzazioni in modo da alimentare lo spirito di squadra,l'effetto sistema e risolvere il problema delle integrazione.

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  7. Qual è la caratteristica comune che presentano le unità stars?

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    2. Le unità stars hanno rendimenti molto elevati

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    3. Le unità stars si trovano ad operare in mercati con tassi di crescita elevati e di cui si dispone una quota importante. Per questo motivo gli investimenti necessari a sostenere la crescita assorbono gran parte della redditività delle stesse con conseguenti flussi di cassa nulli o leggermente negativi. Per questo motivo sarebbe importante per una holding avere nel proprio portafoglio unità che si qualificano come cash cow, ossia generatrici di flussi di cassa elevati da poter accentrare presso la tesoreria della holding e distribuire tra le unità che necessitano di liquidità per sostenere i propri investimenti.

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    4. Corretto Bono, Molto bene la spiegazione di Lelj

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  8. Il lancio di un'opa ostile, dunque contro la volontà degli azionisti di maggioranza della società bersaglio, può essere inteso come una forma di strategia di crescita? Quale può essere una motivazione al suo inoltro?

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    1. Si puó essere considerata una forma di crescita esterna come ad esempio nel caso di imprese estere che decidono di utilizzarla al fine del superamento delle barriere all'entrata.

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    2. Sì, puó essere intesa come una forma di strategia di crescita per esempio quando riguarda società in possesso di know-how specifico,quindi intrapresa per superare un gap tecnologico in tempi brevi.

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    3. Molto bene tutti, ma una precisazione. L' Opa ostile può essere anche contro la volontà del management (è quanto accade nelle public company)...vedi caso IBM Lotus

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  9. Un'unità produttiva in perdita contribuisce all'effetto sistema?

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    1. Potrebbe contribuire all'effetto sistema in quanto pur operando in perdita la sua attività potrebbe essere vitale per altre unità del gruppo che, in caso di dismissione della prima potrebbero trovarsi in difficoltà. Pertanto quando ci si trova di fronte ad un'unità in perdita prima di decidere la dismissione della stessa bisogna fare questo genere di considerazioni.

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    2. Potrebbe, nel caso in cui pur non riuscendo a raggiungere un equilibrio economico autonomamente, tuttavia fosse efficace strategicamente ed efficiente dal punto di vista operativo, risultando utile al gruppo nel suo complesso. Tali sono le unità cosiddette a vitalità economica riflessa, la cui dismissione potrebbe generare effetti negativi sulla performance delle altre unità, e che dunque il gruppo tende a trattenere al proprio interno supportandole nella copertura delle perdite. Un esempio è rappresentato dalla Ducati Corse del gruppo Ducati.

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  10. Qual è la differenza tra una società "dog" e un'unità a vitalità economica riflessa?

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    1. Un'unità dove deve essere dismessa, mentre un'unità a vitalità economica riflessa no in quanto contribuisce all'effetto sistema

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    2. Un' unità a vitalità economica riflessa, anche se in perdita, contribuisce all'effetto sistema. Opera con economicità quindi si ha interesse a non dismettere quest'unità, poichè se si facesse si potrebbe generare un effetto netto di gruppo negativo. Una 'dog', al contrario, è destinata ad essere dismessa.

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    3. l'unità economica dog è destinata ad essere dismessa, mentre quella a vitalità economica riflessa anche se in perdita contribuisce all'effetto sistema. Ad esempio ci potrebbero essere quelle unità che anche se non raggiungono le condizioni di equilibrio economico nonostante operano con economicità, il soggetto economico ha intenzione di mantenere all'interno del gruppo in quanto altre unità si servono del contributo di questa per incrementare la loro redditività.

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    4. Le unità a vitalità economica riflessa, a differenza delle dog che sono destinate alla dismissione, possono contribuire positivamente alla creazione di valore per il gruppo. Anche se di per sè non sono durevoli in quanto non raggiungono, nonostante operino con economicità, le condizioni di equilibrio economico, la loro dismissione porterebbe ad una perdita di valore del gruppo maggiore rispetto al costo che il gruppo decide di sopportare per mantenerle in attività.

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  11. Da cosa è disciplinata l'informativa di settore e qual è la sua utilità?

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    1. L' informativa di settore è disciplinata dal principio contabile internazionale 'IFRS 8' ed è fondamentale per il management che attraverso essa si rende conto se vi è la convenienza per la sua azienda di restare sul mercato o meno.

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    3. È disciplinata dal principio contabile IFRS 8 e mi permette di capire qual'è la percentuale di fatturato, di reddito operativo e di costi operativi che fanno riferimento ai diversi paesi in cui il gruppo opera

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    4. L'informativa di settore è disciplinata dall' IFRS 8, che ad oggi prevede di effettuare un'analisi dei risultati realizzati sia per settore d'attività sia per area geografica. L'analisi di questi valori è utile per capire il contributo apportato al gruppo dalle attività svolte in ciascun settore e/o area geografica.

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    5. Bene la domanda, Molto bene la risposta di Graziano

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  13. Secondo la normativa 231 se la controllata effettua operazioni illecite la responsabilità può essere imputata alla controllante?

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    1. Se una controllata dichiara di essere diretta e controllata da una controllante ed è presente un componente della controllante nel cda della controllata, allora in questo caso la responsabilità viene imputata alla controllante. Infatti alcune società evitano di esplicitare l attività di direzione e coordinamento per evitare l assunzione di responsabilità.

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    2. La normativa 231 del 2001 è volta proprio ad estendere la responsabilità penale degli amministratori di società controllate anche alla controllante. Quest'ultima potrà però essere esonerata da responsabilità provando in giudizio di aver posto in essere tutte le misure necessarie al fine di evitare comportamenti illeciti degli amministratori delle controllate. Appare evidente come la questione sia molto complessa e come possa generare situazioni non facili da giudicare.

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    3. Il modello organizzativo n.231 sancisce la responsabilità penale della società di cui è dipendente chi, compiendo un illecito, abbia apportato in qualche modo vantaggi alla società stessa. In tali situazioni, la responsabilità potrebbe essere inoltre estesa alla società che controlla l'unità resasi indirettamente responsabile dell'illecito; a tal fine però, non è sufficiente che sussista attività di direzione e coordinamento, bensì anche l'esistenza di condizioni ulteriori, come ad esempio la presenza di amministratori della holding nel CDA della controllata.

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    4. Ottimo tutti! Ci sono altri aspetti da prendere in considerazione, che tuttavia non sono stati trattati a lezione

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  14. quale documento bisogna osservare per vedere se sul mercato ci sono unità che generano flussi di cassa positivi?

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    2. Bisogna considerare il Rendiconto Finanziario per vedere se la società genera flussi di cassa positivi. Generalmente il flusso di cassa generato dalle attività deve essere elevato, mentre quello operativo che deriva dalle attività di investimento deve essere basso in modo da consentire alle unità di liberare un flusso di cassa netto positivo.

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    3. Il rendiconto finanziario; tale informazione è molto utile da individuare nel caso in cui il management di una società Star o Question Mark ( secondo la matrice BCG) dovrà decidere se acquisire o meno una società al fine di sfruttarne i flussi di cassa positivi da investire poi in altre unità produttive.

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    4. Nel portafoglio di attività di un gruppo è necessario che ci siano delle imprese che nella matrice BCG vengono definite cash cows, in quanto capaci di generare elevati flussi di cassa. Per analizzare i flussi di cassa bisogna andare ad analizzare il Rendiconto Finanziario e, affinchè questi flussi di cassa siano generati, è necessario che da tale documento emerga un flusso di cassa della gestione operativa alto ed un flusso di cassa da attività di investimento basso.

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  16. Il documento che bisogna osservare per vedere se sul mercato ci sono unità che generano flussi di cassa positivi è il rendiconto finanziario.

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  17. Quali possono essere i problemi a cui si va incontro operando la diversificazione del rischio in un'ottica di specializzazione sul core business?

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    1. Aumenta la complessità gestionale e sorgono problemi di agenzia, quando la Holding delega il potere decisionale alle controllate si apre un rapporto fiduciario di cui alcune società possono approfittare. In taluni casi la diversificazione è necessaria perché ormai la competizione è globale.

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  18. Si può diversificare il rischio specializzandosi sul core business?

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    1. Si puó diversificare il rischio senza adottare una strategia di diversificazione, quindi rimanendo focalizzati sul core business attraverso la partecipazione ad un fondo comune, ossia investendo in diversi portafogli di attività finanziarie.

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    2. si, è possibile diversificare il rischio operando in un unico settore di attività adottando però una diversificazione per area geografica; uno stesso business può essere profittevole ad esempio in Europa e meno in Asia, quindi operando su varie aree geografiche è possibile compensare le perdite in un area con i profitti di un'altra.

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    3. Ottima la domanda ed entrambe le risposte. Per Di Leo meglio puntualizzare che in tal caso ci si diversifica nelle attività finanziarie e non industriali

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  19. Si può dare la stessa definizione di SBU in ambito giuridico ed economico?

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    1. In ambito giuridico una SBU è definita come un'unità produttiva con soggettività giuridica condivisa quando opera all'interno di una società multidivisionale, distinta quando ha propria soggettività giuridica e suddivisa quando è esercitata con più soggetti giuridici. In ambito economico un'area strategica di affari è il comparto di un'impresa con mercati e strategie autonomi, fondamentali non solo a livello di marketing ma anche a livello competitivo.

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  20. Come mai alcune imprese possono scegliere per un periodo strategie di contrazione in opposizione alla filosofia di impresa che deve sempre guardare alla crescita?

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    1. Ad esempio perchè si intende fermare la fase di declino che sta attraversando la società. In questo caso, in un primo momento si deve stabilizzare la situazione per poi riacquistare la posizione che si aveva prima della crisi.

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    2. Bisogna modificare la posizione competitiva debole in cui si trova l'azienda!! Ad esempio riducendo i costi, il personale o dismettendo impianti obsoleti

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    3. Molto bene tutti...domanda e risposte

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  21. Come si inserisce la catena del valore di Porter nell'ambito delle strategie competitive?

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    1. La catena del valore permette di capire quali sono i soggetti giuridici che entrano nelle attività descritte. Si comprende più facilmente l'effetto sistema.

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  23. Come può essere una strategia corporate orientata alla crescita?

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    1. Innanzitutto può essere interna se è realizzata tramite investimenti, oppure esterna se è realizzata attraverso acquisizioni, fusioni o alleanze. Diverse possono essere anche le traiettorie: si può realizzare la crescita tramite concentrazione (integrazione verticale e/o orizzntale), diversificazione (correlata o conglomerale) o internzionalizzazione.

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  24. Le strategie corporate orientate alla crescita possono essere le seguenti:
    - integrazione verticale;
    - integrazione orizzontale;
    - diversificazione.

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  25. la strategia di corporate può essere orientata alla crescita interna se si fa riferimento ad investimenti che trovano la copertura finanziaria in capitale proprio, capitale di terzi, autofinanziamento oppure può essere orientata alla crescita esterna ampliando il portafoglio e quindi con fusioni, alleanze ed acquisizioni.

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  26. Una strategia a livello corporale orientata alla stabilità può essere mantenuta nel lungo periodo?

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    1. No perché nel lungo periodo l'azienda dovrà essere orientata alla crescita se non vuole uscire poi fuori dal mercato.

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    2. Corretto, ma sostituirei "uscire" con "rischiare di uscire"

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  27. In quale occasione ci troviamo di fronte a un problema di "agenzia"?

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    1. il problema di agenzia si presenta quando si parla di delega

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    2. Il problema dell'agenzia nasce quando si inizia a delegare in quanto con la delega nasce un rapporto fiduciario. Tale problema si pone in quanto secondo la teoria dell'agenzia i manager sono egoisti e opportunisti e massimizzano la propria utilità e quindi ricevendo delle deleghe hanno la possibilità di agire in questo senso. Il problema potrebbe essere risolto ad esempio incentivandoli con le stock option.

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    3. Il probelma dell'agenzia nasce sempre nel momento in cui vi è una delega. Nel gruppo il problema sorge quando la holding delega il potere decisionale alle controllate, che possono di conseguenza non tenere conto dell'interesse della holding e, spinti da comportamenti opportunistici ed egoistici tendano a massimizzare la propria utilità. Per evitare l'insorgere di tale problema bisogna incentivare e monitorare i manager a cui viene delegato il potere decisionale.

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    4. Domanda già posta Roberto Di Resta21 maggio 2014 17:56

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  28. Quando si parla di espropriazione, a quale concetto si fa riferimento?

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    1. Con il termine espropriazione si fa riferimento al processo con cui chi è in possesso del potere di controllo cerca di massimizzare il suo interesse, pregiudicando quello delle minoranze. L'incentivo all' espropriazione è tanto più forte quanto maggiore è la separazione tra proprietà e controllo.

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    2. Ci si riferisce ad un danno che il soggetto economico ( colui che ha il potere di controllo di una società) è in grado di arrecare alle minoranze di una società prendendo delle scelte utili ad ottenere un proprio vantaggio. Ad esempio, nel caso di una struttura piramidale, il soggetto economico potrà decidere di far acquistare ad una sua controllata servizi di consulenza presso la holding ad un prezzo superiore rispetto a quello di mercato e ciò al fine di trasferire utili dalla controllata alla holding in cui ha una partecipazione ai dividendi maggiore.

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  29. Nell'ambito dei principi contabili internazionali, il principio IFRS 8 cosa richiede al gruppo?

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    1. Il principio contabile internazionale IFRS 8 riguarda l'informativa di settore per area di business e per area geografica, e richiede al gruppo che lo stesso fornisca informazioni finanziarie e descrittive su i suoi segmenti operativi. Tali informazioni sono utili per il management che valuta così le performance degli stessi e decidere di rimanere nel mercato oppure no.

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    2. Domanda già posta: Cataldo Di Leo21 maggio 2014 18:47

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  30. Se un'impresa è multi business, può adottare più strategie contemporaneamente???

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    1. Sì, può adottare più strategie competitive contemporaneamente perché ogni business ha bisogno di una propria strategia, soprattutto se non sono correlati.

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    2. Bella domanda, molto bene la risposta

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  31. Si, nelle imprese multibusiness è possibile identificare diverse aree strategiche d'affari (una divisione o anche una società), ognuna delle quali ha una sua strategia competitiva che attua nella rispettiva area d'affari. Se l'impresa è monobusiness la strategia corporate coincide con quella competitiva.

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  32. Quando una società viene consolidata con metodo integrale?

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    1. In base all'art.2359 c.c. vengono consolidate con metodo integrale le società controllate, le imprese in cui un'altra ha il diritto di esercitare una influenza dominante in virtù di un contratto o clausola statutaria e le imprese in cui un'altra in base ad accordi tra soci, controlla da sola la maggioranza di voto.

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    2. Attenzione non è l'art. 2359, ma il Dlgs a disciplinare l'area di consoldamento, o lo IAS 27/IFRS 10 per le imprese IAS compliant

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  33. Tra le strategie a livello corporate, rientra la definizione di SBU: con quale obiettivo?

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    2. tra le strategie a livello di corporate rientra la definizione di SBU in quanto tra i compiti del corporate vi è quello di creare unità strategiche di affari preposte alla gestione del business o dei business in cui il gruppo intende operare, pertanto il "dove competere" rientra tra le strategie di corporate.

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  35. In base alla direzione strategica della capogruppo, un gruppo può essere sia finanziario che industriale?

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  36. Nella slide 291, cosa può rappresentare l'esternalizzazione di un servizio da parte della società A?

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    2. L' esternalizzazione può rappresentare o un servizio che la società A acquista da un società interna al gruppo oppure un servizio che la società decide di portare fuori dal gruppo.

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    3. Distinguere il fenomeno della esternalizzazione da quello della centralizzazione e condivisione

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  37. Qual è la motivazione alla base della presenza di un trust al vertice di un gruppo?

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    1. Il trust viene spesso utilizzato come strumento di protezione patrimoniale, in quanto consente di impedire intromissioni non desiderate da parte di soggetti estranei alla compagine originaria.

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    2. Si, tra le varie motivazioni c'è anche questa

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  38. Perché l'impresa può decidere di reingegnerizzare i processi? E in che modo può farlo?

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    1. L'impresa può decidere di reingegnerizzare i processi per riorganizzare le attività migliorando le prestazioni (efficacia) e riducendo i costi ( efficienza). Le modalità di intervento possono essere: centralizzazione e condivisione dei processi di supporto nell'ambito dei gruppi; oppure esternalizzazione dei processi di supporto e assegnazione dell'attività a soggetti esterni al gruppo (outsourcing).

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  39. Per quale motivo un gruppo multinazionale che attua una strategia globale è più facile che adotti una struttura delle partecipazioni a pettine?

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    1. Un gruppo multinazionale che attua una strategia globale è più facile che adotti una struttura delle partecipazioni a pettine perché in questo modo la holding può controllare direttamente le unità produttive dei vari Paesi accentrando gran parte delle decisioni strategiche.

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  40. Un'impresa come potrebbe affrontare problemi relativi alla perdita di controllo, confidenzialità e perdita di competenze in relazione all'outsourcing?

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    1. Si potrebbe cercare di implementare maggiori attività di monitoraggio nei confronti dell'ambiente esterno e di formazione interna dei dipendenti.

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    2. Risposta plausibile, ma a quel punto perché non internalizzare?

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    3. Per ragioni di costo. Potrebbe risultare ancora conveniente esternalizzare la produzione all'estero anche a fronte di ulteriori costi necessari per i relativi problemi di controllo, confidenzialità e/o perdita di competenze. Si tratta di un trade-off da valutare in sede di pianificazione.

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    4. Nella scelta dell'esternalizzazione di alcune fasi o alcune processi bisogna tener presenti questi problemi e avvolte, soprattutto quando ad essere esternalizzata sia una fase critica per l'intero processo produttivo e per il vantaggio competitivo perchè ad esempio in essa si sfrutta la conoscenza tacita presente all'interno dell'azienda e le core capabilities della stessa, non è sempre conveniente esternalizzare anche se da questa potrebbero derivare vantaggi a livello di costi che però potrebbero non essere giustificati dal pericolo di perdita di competenze distintive. Comunque il processo di esternalizzazione potrebbe essere accompagnato da un "passaggio" di manager e da un rapporto improntato sulla collaborazione tra questi e quelli locali.

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  42. Perché le partecipazioni reciproche ostacolano l''opa ostile?

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  43. 'Gruppo a livelli successivi di aggruppamento' e 'Gruppo piramidale' sono due concetti analoghi?

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    1. Per avere un gruppo piramidale è necessario che vi siano delle minoranze all interno delle controllate; nel gruppo a livelli successivi di aggruppamento questa condizione non è necessaria.

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  44. Quali sono gli elementi che fanno presumere 'attività di direzione e coordinamento'?

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    1. Se non è precisato nei bilanci delle controllate lo si puó presumere ad esempio se nel CDA delle controllate sono presenti uno o più membri del CDA della holding.

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    2. Si presume sempre, anche quando non esplicitato, che eserciti "attività di direzione e coordinamento" la società tenuta al consolidamento del bilancio o che controlli una o più altre società nei casi previsti dall’art. 2359 c.c.. In ogni caso si deve tenere conto della possibilità in cui la holding (pur possedendo il controllo formale) deleghi l'esercizio dell'attività di direzione e coordinamento ad altre società del gruppo ( come ad esempio le sub-holding ).

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    3. Oltre alla presenza di uno o più amministratori della holding nel cda della controllata, occorre verificare gli scambi tra di esse.

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  45. Cosa indicano gli artt '2497' e '2497 bis'?

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    1. Indicano l'area di responsabilità in caso di non corretta gestione societaria da parte della holding che esercirà attività di direzione e coordinamento delle controllate. La holding, e in particolare l'amministratore delegato ( e coloro che hanno partecipato al fatto lesivo o tratto beneficio), sarà responsabile per le lesioni che minoranze o creditori sociali delle controllate hanno subito per colpa di una cattiva gestione societaria da parte della holding.

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    2. L'art. 2497 fa riferimento alla responsabilità delle società che esercitano attività di direzione e coordinamento nei confronti dei soci delle società partecipate.
      L'art 2497 bis, invece, impone agli amministratori delle società controllate di dichiarare di essere assoggettati ad attività di direzione e coordinamento.

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    3. In aggiunta a quanto detto l' articolo 2497 bis sottolinea l' obbligo di pubblicità da parte della società controllata di esporre in nota integrativa i dati essenziali dell ' ultimo bilancio della società che esercita su di essa attività di direzione e coordinamento.

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  47. Nei gruppi mono-business la strategia corporate coincide con la strategia business?

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    1. Si in caso di impresa mono-business la strategia corporate coinciderá con quella competitiva.

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    2. Nei gruppi mono-business la strategia corporate comprende la strategia business (o competitiva), quindi coincidono.

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    3. Nei gruppo monobusiness, che operano cioè in un unico settore di attività, per forza dicose la strategia corporate comprenderà anche quella di business

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  48. Qual è la differenza tra le definizioni di gruppo date a livello internazionale?

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    1. Gli approcci principali sono due.Il sociology based definisce il gruppo in modo molto ampio,basandosi sulla molteplicità dei rapporti intrattenuti fra le unità al proprio interno.L'economic-based (si avvicina maggiormente alle definizioni italiane), dà una definizione più ristretta, e in particolare le posizioni sono due:il gruppo è un insieme di unità indipendenti controllate da un unico soggetto;il gruppo è un insieme di unità sottoposte a comune controllo ed inoltre ciascuna deve essere a capo di business diversificati.

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  49. A cosa si deve attribuire l'importanza dell'individuazione del soggetto economico?

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    2. Per riuscire a comprendere le dinamiche della gestione amministrativa del gruppo

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    3. Secondo Amaduzzi e ' importante individuare il soggetto economico per capire le operazioni economiche che gli fanno capo e per accorgersi degli eventi che avvengono nella gestione amministrativa; caso che si verifica quando due imprese hanno in comune un soggetto economico e costituiscono un gruppo.

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  50. Nel gruppo della famiglia De Benedetti, ipotizzando che l'Espresso (società che opera nel settore dell'editoria) presenti risultati negativi ed il suo business non sia complementare agli altri del gruppo (CIR ecc..), quali motivi potrebbero spingere il soggetto economico, la famiglia De Benedetti, a mantenerla in vita dato che non contribuisce alla creazione di valore per il gruppo?

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    1. Dismettere la società in perdita significherebbe poter provocare all'interno del gruppo un effetto sistema negativo, ad esempio perchè la società in questione, anche se in perdita, ha i caratteri propri dell'economicità, quindi si ha interesse a mantenerla in vita.

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    2. Il motivo per cui, nonostante i risultati negativi de l'espresso, la famiglia De Benedetti decide di non dismettere quel business potrebbe risiedere nel fatto che la famiglia stessa si identifica con quell'ambito di attività, e quindi per motivi legati alla tradizione si preferisce continuare quel business. Un po' come la famiglia Agnelli si identifica con Fiat e, nonostante le difficoltà nel business dell'auto, preferì dismettere business che andavano bene per concentrare le forze verso la rinascita del business che per tradizione li rappresenta.

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    3. Il soggetto economico potrebbe decidere di mantenere una società (l'Espresso) in perdita, in quanto non chiede a quest'ultima di raggiungere l'equilibrio economico ma di essere economiche in funzione del gruppo.

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    4. Molto buona la domanda. La risposta di Lelj è la più coerente con la domanda. Vedete anche Cap. 4, §5.4

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  51. E'sempre vero che in un gruppo caratterizzato da un elevato grado di accentramento decisionale nella holding sia presente un elevato grado di integrazione e/o coordinamento delle consociate?

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    1. Non è sempre vero, poichè a volte, anche in presenza di un accentramento decisionale forte, viene lasciato uno spazio discrezionale più o meno largo alle consociate, ad esempio per infondere maggiore motivazione e impegno da parte di quest'ultime. Si possono mantenere a livello centrale alcune core competences ma delegare altre decisioni alla subsidiary per favorire un miglior adattamento alle realtà locali.

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  53. Chi definisce i prezzi interni di trasferimento? Quali sono le problematiche associate alla determinazione dei prezzi di trasferimento?

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    1. I prezzi interni di trasferimento rappresentano una tipologia di scelta strategica spettante alla holding (strategie corporate) e quindi possono essere elaborati dal top management e dai dirigenti di più alto livello : amministratori ( consiglio di amministrazione,amministratore delegato) e direttori generali. La definizione di tali prezzi e' volta a stabilire dove deve formarsi il margine di utile all'interno dell'aggregato ma spesso la problematica che si riscontra e' che tale scelta può scontrarsi con la tutela delle minoranze e i creditori sociali delle controllate (stakeholders).

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  54. Le controllate che, in un determinato anno, hanno conseguito degli utili sono libere di decidere la quantità di dividendi da distribuire?

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    1. Si! Attraverso la manovra del payout,dato dal rapporto tra dividendi e utile netto,che mira a stabilire quanta parte degli utili netti conseguiti dalle societa' controllate debba essere distribuita come dividendo ai soci delle stesse. Di norma un rapporto elevato tra dividendi e utile netto viene spesso considerato come sinonimo di maturità gestionale delle stesse.

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    2. Nell'ambito delle strategie corporate, potrebbe delinearsi la possibilità che la holding decida di trasferire gli utili conseguiti in autofinanziamento durevole.

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    3. Molto bene la domanda di Guzzo. La risposta di Ticconi imprecisa, forse voleva dire: mantenere gli utili in azienda trasformando l'autofinanziamento da temporaneo a durevole

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  55. come può essere definita l'unità produttiva di gruppo?

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    1. Può essere definita come un insieme di energie personali, mezzi patrimoniali e condizioni di produzione varie, combinati per raggiungere un fine specifico. Molto spesso sono semplicemente sub-sistemi del gruppo e presentano una distinta soggettività giuridica.

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    2. E' ogni soggetto giuridico del gruppo e può essere definita come:un insieme di energie personali,mezzi patrimoniali e produzioni varie,combinati per raggiungere un determinato fine specifico. Possono essere classificate in base al tipo di bene e/o servizi prodotti ( che cosa fa), all'oggetto specifico ovvero al tipo di attività economica che svolge per il gruppo ( unità di produzione per il mercato, per il gruppo e miste) e in base al fine specifico ( perché produce; e si dividono in unita' di produzione che operano per il perseguimento diretto del profitto , che operano in funzione dell'economicità del gruppo e quelle che operano sia per il conseguimento del profitto che in funzione dell'economicità del gruppo).

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  57. Negli ultimi tempi le imprese hanno la tendenza a focalizzarsi sul core business o sulla diversificazione? Per quale motivo? Esempi concreti?

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    1. La diversificazione permette alle aziende di ricercare altre fonti di entrata differenti da quelle collegate al core business; e in un periodo di crisi generale come questo la diversificazione, se fatta con criterio, potrebbe permettere a tante aziende di sopravvivere o quantomeno contrastare eventuali perdite derivanti dall'attività aziendale principale. Giorgio Armani spa per esempio è un ottimo esempio di azienda che diversifica ( moda, arredo, hotel and resort,..)

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    2. Io avrei risposto in maniera completamente diversa! Dicendo che, data la competizione globale, convenga alle imprese focalizzarsi sul core business per potersi specializzare e soddisfare al meglio i bisogni del cliente; dando poi risposta ad un eventuale bisogno di diversificazione investendo in fondi comuni che nascono proprio per poter diversificare il rischio! Un esempio poteva essere Fiat che ha eliminato dal gruppo il settore assicurazione che comunque dava ottimi risultati per investire nel settore delle automobili.

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    3. Diversificare vuol dire sì spalmare il rischio su una quantità maggiore di attività, ma anche dover attuare delle strategie business adatte ad ogni settore. Questo richiede certamente un impiego di risorse maggiore rispetto a chi si concentra unicamente sul core business. Quindi oggi la tendenza è concentrarsi sul core business e dismettere gli altri. Uno degli esempi più recenti è fornito da Finmeccanica: a febbraio Pansa ha dichiarato di voler dimettere Ansaldo STS (Trasporti) e Ansaldo Energia (Energia). Come già suggerito da Vanessa Baccani, per diversificare possono poi essere usati investimenti finanziari, soprattutto in fondi comuni.

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    4. Commenti validissimi!! La mia risposta si è basata, purtroppo, su esperienze personali!! Oggi tantissime piccole e medie imprese in Italia, anche piuttosto specializzate, hanno chiuso i battenti. Se la tendenza però è quella descritta da voi, ne prendo atto.

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    5. Bel dibattito! Concordo con Baccani e Fava

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  59. Perché si tende a focalizzare l'attenzione sulle Società di Capitali piuttosto che sulle Società di Persone all'interno del corso?

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  60. che differenza c'è tra unità di produzione per il mercato e unità di produzione miste?come classifichereste l'unità che si occupa sia di produzione che di commercializzazione?

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    1. La classificazione in base all'oggetto specifico ci indica per chi produce l'unità produttiva, quindi o produzione per il mercato dove l'acquisizione dei fattori produttivi e il collocamento dei prodotti realizzati avviene sui mercati competitivi o produzione per il gruppo dove le unità svolgono le attività per le unità aggregate o produzione per entrambi appunto unità miste. Quindi le unità che svolgono sia produzione che commercializzazione dipende quale oggetto specifico abbiano!

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  61. L'unità di produzione per il mercato è quella che opera sul mercato sia quando va ad acquisire fattori produttivi dall'esterno sia quando va a collocare la sua produzione sul mercato. Invece, l'unità di produzione miste realizza un bene in parte per il gruppo e in parte per il mercato.

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  62. Il soggetto economico ha più autonomia decisionale, quindi possibilità di indirizzare il business, in una struttura multidivisionale o in una struttura a gruppo? E perchè?

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    1. Sicuramente il soggetto economico ha una maggiore libertà decisionale, e di indirizzo, in una struttura multidivisionale rispetto ad una struttura a gruppo. Perchè nella multidivisionale c'è un unico soggetto giuridico e un unico patrimonio responsabile, di conseguenza gli stakeholder esterni non sono interessati a ciò che accade nei vari business.

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    2. Attenzione! La domanda è società (sottolineo società) con struttura multidivisionale o struttura gruppo...
      Ottimo Di Martino

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  63. Analizzando la slide 111, in particolare le posizioni ricoperte da Diego Della Valle e Luca Cordero di Montezemolo, possiamo dire se c'è collegamento tra Ferrari SpA e Tod's SpA?

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    1. C'è un alleanza strategica tra i due, che nasce da legami stabiliti attraverso cariche in comune. Nel caso di Diego Della Valle dalla presenza nel proprio azionariato di Ferrari spa e Maserati spa, mentre nel caso di Luca Cordero di Montezemolo attraverso la presenza come consigliere di amministrazione di Tods spa.

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  64. Di fronte a una struttura multidivisionale in cui sono state accentrate alcune funzioni, come quella sulla slide 154, è possibile parlare di gruppo di imprese?

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    1. Dipende se la struttura multidivisionale ha diversificazione correlata o non.Nel gruppo di imprese sono presenti più unità produttive che hanno i caratteri di aziendalità come nel caso di gruppi multidivisionali con diversificazione non correlata ovvero dove le unità divisionali strategicamente autonome (SBU) hanno finalità non correlate a quelle di altre divisioni produttive. In queste unità il potere decisionale e strategico è delegato dal soggetto economico agli imprenditori; quindi nella slide 154 dobbiamo vedere se il potere decisionale e strategico è delegato(gruppo di imprese) o totalmente esercitato dal soggetto economico( impresa gruppo) .

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  65. in base alla definizione di azienda che abbiamo dato, è possibile avere un'azienda che non sia però classificabile come impresa?

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    1. E' possibile avere un'azienda che non sia classificabile come impresa se la stessa azienda non opera sul mercato a 365 gradi ovvero acquisisce sul mercato, colloca sul mercato e acquisisce finanziamenti.

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    2. Assolutamente sì, infatti un'impresa è classificabile come una azienda solo se risponde alle caratteristiche di aziendalità (Visione sistemica, Autonomia ed Economicità) ed opera sui mercati: da un lato degli approvvigionamenti di fattori produttivi e dei finanziamenti (ottenuti), mentre dall'altro dei collocamenti degli output (ottenuti attraverso il processo di trasformazione) e dei finanziamenti (concessi).

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  66. Quando una partecipazione si può definire strategica? E in che caso non strategica?

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    1. Si parla di partecipazioni strategiche quando l'unità produttiva del gruppo ha un fine specifico, assegnato dal soggetto economico, strumentale al raggiungimento del fine di altre unità del gruppo (es. viene acquistata una società perchè quell'attività si andrà a correlare a quella di altre economie del gruppo).
      Inoltre sono partecipazioni strategiche anche quelle che hanno un fine specifico non correlato a quello delle altre unità del gruppo ma consentono al soggetto economico di creare valore (es. un'investimento finanziario).
      Sono, invece, partecipazioni non strategiche quelle destinate alla dismissione. Cioè quelle in cui l'unità produttiva non si lega né al fine specifico delle altre unità del gruppo, né col fine del soggetto economico.
      E' importante notare che il fatto di essere strategiche o non strategiche dipende dalla volontà della holding.

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  68. Perché la struttura piramidale di un gruppo è considerata pericolosa per il gruppo stesso? In particolare cosa è successo nello specifico al gruppo Tronchetti Provera con il caso Telecom ed il sistema delle scatole cinesi?

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  69. che differenza c'è tra scissione e conferimento?

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